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Adenocarcinoma del colon-retto

Il carcinoma del colon-retto rappresenta in Italia la seconda neoplasia più frequente per mortalità per tumore, anche se in diminuzione grazie alla diagnosi precoce mediante test di screening e ai miglioramenti dei risultati ottenuti con le strategie terapeutiche integrate. La stadiazione per la definizione della localizzazione rispetto alla riflessione peritoneale (tumori del colon intraperitoneale o tumori del retto) e per l’identificazione di possibili metastasi a distanza sono il primo passo per impostare il percorso diagnostico terapeutico. 

Attualmente disponiamo di diverse opzioni terapeutiche come la chemioterapia, la terapia con farmaci a bersaglio molecolare e l'immunoterapia. In base alle caratteristiche biologiche del tumore e alle sedi di malattia questi trattamenti possono essere variabilmente associati. 

PERCORDO DIAGNOSTICO E DEFINIZIONE STRATEGIA DI TRATTAMENTO 

Prima visita: 

I Pazienti possono afferire alle strutture di Oncologia Medica 1, di Chirurgia Generale Oncologica 2 - Colon-retto o di Radioterapia tramite prima visita SSN, richiesta dal Medico di Medicina Generale o da uno specialista di altri Enti esterni. Durante la prima visita – per cui è necessaria la presenza fisica del paziente – viene analizzata la documentazione clinica del paziente, considerando anche patologie intercorrenti o pregresse. Talvolta, viene richiesto in sede di vista il tessuto tumorale che è servito per la diagnosi su cui possono essere effettuati ulteriori accertamenti diagnostici. Alla prima visita afferiranno sia Pazienti con una diagnosi recentemente formulata, sia Pazienti già seguiti per la diagnosi e terapia altrove per cui viene chiesto un consulto. 

Percorso diagnostico: 
La diagnosi e stadiazione del carcinoma del colon comprendono: 

  • la visita del Paziente 
  • la colonscopia o rettoscopia per la biopsia e la diagnosi istologica 

esami ematochimici comprensivi di funzionalità epatica, renale e marcatori tumorali 

  • TC torace-addome-pelvi con/senza mezzo di contrasto 

Per i carcinomi del retto, la stadiazione locoregionale della malattia (ossia il rapporto con organi circostanti, la presenza di linfonodi coinvolti da tumore e la distanza dal margine anale) viene integrata tramite: 

  • RM addome inferiore con mezzo di contrasto 
  • Ecoendoscopia inferiore 

TRATTAMENTO  

Per ogni paziente viene elaborato un piano di cura personalizzato secondo i più avanzati standard scientifici. Grazie all’attività di ricerca clinica, siamo in grado di proporre soluzioni terapeutiche innovative, tra cui trattamenti mirati sulle specifiche caratteristiche genetiche del tumore, terapie immunologiche e approcci basati su nuovi meccanismi d’azione o nuove strategie. Viene pertanto sempre considerata la possibilità di inserire i pazienti in studi clinici sperimentali, quando disponibili. 

Inoltre, considerata la complessità e la necessità d’ integrazione di diverse discipline (endoscopia, chirurgia, radioterapia, oncologia medica, radiologia, anatomia patologica), durante tutto l’iter diagnostico e terapeutico, i casi dei Pazienti vengono opportunamente discussi durante una riunione multidisciplinare. Quando utile, i Pazienti vengono convocati per una visita multidisciplinare dove interagiscono contemporaneamente con un chirurgo, un oncologo e un radioterapista per la discussione del programma terapeutico. 

TRATTAMENTO DELLA MALATTIA LOCALIZZATA OPERABILE 

Nelle neoplasie del colon intraperitoneale e della giunzione sigma-retto, in assenza di metastasi, l’approccio chirurgico rappresenta il primo atto terapeutico, che viene sempre eseguito in tempi ragionevolmente brevi. In casi selezionati vengono proposti dei trattamenti sistemici pre-operatori, che rappresentano comunque una minoranza. 

I casi dei pazienti con neoplasie del retto vengono discussi in sede multidisciplinare giacché è più frequente l’utilizzo di trattamenti pre-operatori (chemioterapici, radioterapici o chemio-radioterapici) in preparazione alla chirurgia, che necessitano un coordinamento del personale dei diversi dipartimenti. In casi molto selezionati di tumori al retto con una risposta eccellente alla chemio-radioterapia pre-operatoria, viene attentamente analizzata e discussa col Paziente la possibilità di non effettuare il trattamento chirurgico. 

TRATTAMENTO DELLA MALATTIA OPERATA 

Trattamento adiuvante-precauzionale (finalizzato alla riduzione del rischio della ricaduta): 

A seguito della chirurgia, per alcuni Pazienti è opportuno intraprendere un trattamento chiamato adiuvante, ossia un trattamento mirato ad eliminare eventuali cellule tumorali non asportate con la chirurgia e dunque finalizzato a diminuire la possibilità di un ritorno – o “recidiva” – della malattia. 

La terapia adiuvante viene attivata entro le 4-8 settimane e la durata può essere di 3 o 6 mesi a seconda delle caratteristiche della malattia operata. Attraverso un sistema di network con centri oncologici distribuiti su tutto il territorio nazionale possiamo indirizzare il Paziente presso la struttura oncologica più adeguata e vicina al proprio domicilio. Questo permetterà la Paziente di proseguire le cure senza perdere la sua normale quotidianità. 

TRATTAMENTO DELLA MALATTIA METASTICA 

Trattamento chirurgico: 

Per un ristretto gruppo di tumori del colon, la chirurgia rappresenta l’opzione migliore anche in presenza di metastasi. Solitamente questi casi possono necessitare di trattamenti chemioterapici perioperatori e la scelta dei regimi dipende in base al carico di malattia ed alla fattibilità tecnica della chirurgia – o resecabilità – nonché dalle caratteristiche molecolari della malattia. 

Trattamento sistemico: 

Nelle neoplasie del colon-retto con più sedi di malattia, i trattamenti sistemici si basano sulle caratteristiche molecolari e biologiche di ciascun tumore. La maggior parte dei pazienti beneficia di un trattamento chemioterapico endovena che combina le fluoropirimidine (orale o schemi infusionali) con oxaliplatino e/o irinotecan associata ad anticorpi monoclonali bevacizumab (anti-VEGF) o panitumumab/cetuximab (anti-EGFR). Un ristretto gruppo di tumori al colon che presenta una specifica caratteristica molecolare chiamata “instabilità dei microsatelliti” beneficia di trattamenti immunoterapici che attivano il sistema immunitario contro il tumore senza utilizzare chemioterapia. 

La durata del trattamento chemioterapico ed eventuali modifiche dei regimi di terapie scelti in caso di peggioramento della malattia verranno valutati in base alla tollerabilità ed all’efficacia dello stesso, nonché alle condizioni cliniche del malato.  

Dove possibile, è sempre da privilegiare l’opportunità di uno studio sperimentale. Nella nostra struttura sono infatti attivi differenti protocolli di studio che prevedono combinazioni personalizzate e adattate alle caratteristiche biologiche del tumore, per permettere di dare ad ogni Paziente la strategia terapeutica più efficace. 

PROTOCOLLO DI FOLLOW-UP E CONTROLLI CLINICI AMBULATORIALI: 

Ai pazienti che non necessitano di ulteriori trattamenti attivi verranno proposti controlli periodici (da trimestrali a semestrali) con visite, esami ematici e indagini radiologiche, atti a identificare la recidiva di malattia e a monitorare gli effetti collaterali dei trattamenti effettuati. 

Adenocarcinoma del colon 

Adenocarcinoma del retto 

Oncologia Medica 1
Area Clinica, Struttura complessa

Oncologia Medica Gastroenterologica
Area Clinica, Struttura Semplice

Chirurgia Generale Oncologica 2 – Colon-Retto
Area Clinica, Struttura complessa

Radioterapia
Area Clinica, Struttura complessa

Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Area Clinica, Struttura complessa

Anatomia Patologica 1
Struttura complessa

Ultimo aggiornamento: 09/10/2025

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